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Stiamo affrontando un momento difficile. Emozioni e sentimenti come ansia, paura, sconforto e noia ci guidano ogni giorno verso l’incertezza di questa situazione assurda. Molte persone hanno subito lutti e tutti un po’ abbiamo perso qualcosa. C’è chi ha subito perdite di persone care, c’è chi lavora incessantemente per garantire la nostra salute ed i nostri beni essenziali, c’è chi nel suo lavoro vorrebbe avere più certezze, perché sta correndo rischi enormi per mantenere la propria attività.
Tutti, chi più e chi meno, stiamo facendo sacrifici.
Eppure in questa crisi stiamo riscoprendo forse alcuni valori, o semplicemente aspetti della nostra quotidianità di cui prima non capivamo l’importanza, e di cui, forse, potremo fare tesoro.
I periodi difficili in un modo o nell’altro ci cambiano, ci costringono a mutare i nostri equilibri per adattarci meglio alle situazioni future: essere resilienti significa anche questo, la capacità di controllare, nel nostro piccolo, ciò che non è controllabile, per poter vivere meglio, o sopravvivere.
Sebbene non sempre è facile rendersene conto, perché spesso gli stati d’animo negativi prendono il sopravvento, ma in verità in questi giorni stiamo sperimentando anche esperienze positive, da cui possiamo prendere uno spunto prezioso.
- Per esempio abbiamo capito L’IMPORTANZA DELL’AIUTARSI: c’ è chi è andato a fare la spesa per i vicini, chi ad offrire cibo negli ospedali, chi ha fatto donazioni, chi ha realizzato mascherine in stoffa per chi non riusciva a procurarsele. Forse prima dell’emergenza stavamo diventando tutti troppo individualisti ed egocentrici, ed alcuni di noi invece adesso hanno riscoperto l’importanza dell’empatia e dell’umanità. La distanza forzata ci ha insegnato quanto importanti siano le relazioni e il contatto con gli altri.
Stiamo imparando anche a chiedere aiuto: ci sono persone che hanno fatto sempre tutto da sole, senza capire che questo atteggiamento sottende la sfiducia negli altri e nel prossimo. Ora ci troviamo tutti nella necessità di ricevere il supporto altrui, e ci stiamo confrontando con il fatto che “aver bisogno” non è poi così disdicevole o umiliante.
- Abbiamo poi imparato a GUARDARE LE NOSTRE PRIORITA’ CON OCCHI DIVERSI. Nella nostra vecchia vita, difficilmente ci trovavamo ad esempio ad osservare la primavera che fiorisce o la piacevole sensazione del sole sulla nostra pelle. Abbiamo invece riscoperto il valore delle piccole cose, proprio perché il maggior tempo a disposizione ci ha portato a focalizzarci maggiormente sui dettagli che prima davamo per scontati. Prima eravamo portati ad osservare solo una piccola parte di quello che accadeva intorno a noi, ora riusciamo ad osservare anche il resto, riusciamo a cogliere anche la bellezza meno ovvia, quella nascosta nella nostra quotidianità e nel mondo là fuori. E non è per niente male, vero?
- altro aspetto positivo della quarantena è l’aver trovato più tempo per PRENDERCI CURA DI NOI. Se abbiamo imparato qualcosa da questa pandemia è sicuramente che la salute viene prima di tutto. Toccare con mano la sofferenza nostra e di così tante persone, ci ha fatto capire che ciò che conta è star bene. Prima eravamo abituati a sentire il nostro corpo, solo quando faceva male o non funzionava. E se in passato non decidevamo di fermarci finché non eravamo a pezzi, adesso abbiamo iniziato ad essere grati per la nostra salute ed a rispettarci di più. Anche per questo stiamo imparando a utilizzare questo tempo per cucinare e mangiare meglio, rispettare le norme igieniche, prendere più tempo per noi stessi.
- Inoltre abbiamo capito che possiamo vivere RINUNCIANDO AL SUPERFLUO. Ora che non possiamo agire e muoverci liberamente, abbiamo scoperto che molte delle cose che prima ci sembravano indispensabili, di fatto non lo erano affatto. Abbiamo imparato ad essere meno consumistici, a chiederci “cosa mi serve davvero?”. Il lockdown ci sta insegnando la capacità di sopravvivere anche con poco, e che possiamo essere più essenziali, facendo più spazio e sentendoci lo stesso bene con noi stessi.
- Un’altra grande conquista è che stiamo imparando a “Non ho tempo”, “Devi fare più veloce”, “E’ tardi”: prima i troppi impegni ci portavano a vivere il tempo come un nemico. Ora che non dobbiamo andare più da nessuna parte ci stiamo riappropriando dei nostri ritmi, stiamo provando a prendere fiato ed a fermarci. Possiamo riflettere di più sui nostri bisogni davvero importanti, sui nostri progetti per il futuro o su cosa vogliamo davvero per noi. Stiamo lasciando indietro la modalità del fare, che ci appartiene così tanto, per riflettere un po’ di più su cosa vogliamo essere e su cosa davvero ci fa stare bene e ci rende felici.
- Infine abbiamo imparato a TROVARE NUOVE ALTERNATIVE. Non possiamo più vederci per l’ aperitivo con gli amici? Abbiamo organizzato un aperitivo via Skype. Non possiamo andare in palestra? Abbiamo scoperto il meraviglioso mondo del fitness at home su Youtube. Non possiamo più fare la solita cenetta del sabato sera al ristorante? Ci improvvisiamo cuochi provetti e ci dilettiamo in pizze, risotti e torte. Stiamo allenando la nostra capacità di risolvere i problemi e trovare nuove soluzioni. Ce l’abbiamo sempre avuta questa risorsa, ma le facili soluzioni che le comodità e le possibilità ci hanno “imposto”, hanno fatto si che ultimamente la usassimo sempre meno.
Ci vorrà del tempo per capire cosa ci lascerà questa situazione, se davvero si tradurrà in un cambiamento o se si assisterà a breve al ritorno alle vecchie abitudini, dimenticando tutto questo. Per ora abbiamo capito che fino ad ora abbiamo vissuto in un’illusione, quella di aver sempre pensato di controllare le nostre vite.
E questo causa inevitabilmente paura ed angoscia. Tutti stiamo scoprendo cosa significa vivere nell’ insicurezza e nell’ indeterminatezza. Non ci resta che imparare a convivere con questa nuova consapevolezza facendone tesoro. Imparare a convivere con le proprie paure non significa essere deboli o vulnerabili, significa prendersi cura del nostro bambino interiore spaventato, perché non sa cosa gli sta succedendo intorno ed ha bisogno di protezione. Tutti noi abbiamo questo bambino dentro di noi. Del resto, noi non siamo invincibili. Nessuno di noi lo è. Siamo tutti bambini spaventati in un mondo che non conosciamo veramente. Solo che prima non ce ne rendevamo conto.