- No comments
Può trattarsi di un amore infelice, di un insuccesso sul lavoro, del comportamento subito da qualcuno che ci è accanto. Queste delusioni causano profonde ferite nella nostra anima che continuano a crearci dolore.
A volte questo dolore può sembrare come una piaga che rimarrà sempre aperta perché troppo profonda e radicata. Ma non è così.
Ogni dolore si supera, ogni ferita guarisce, ogni delusione porta con se i frutti per una rinascita emotiva e personale.
Anche se non sembra esserci una via d’uscita, essa esiste…nessuna delusione dura tutta una vita.
Ma come fare a rimarginare questo dolore che ci attanaglia e che non ci fa vivere serenamente?
Certe persone pensano che la delusione, il lutto, l’insoddisfazione verso se stessi dureranno tutta la vita: si sentono segnate ad affrontare un destino irreparabile che li porta verso un baratro profondo. Credono di non riuscire mai più a scrollarsi di dosso questa sensazione di essere “in difetto”, soli o sbagliati.
Invece non è così. Possiamo rimarginare le nostre ferite interiori, ma solo cominciando a non ingannarci più, a guardare con occhio sincero e benevolo dentro noi stessi.
A volte infatti si tende a non voler vincere questo dolore, a non voler far rimarginare la piaga dentro di noi…si tende a dare la colpa agli altri, si è portati a provare rabbia verso l’esterno e verso se stessi.
Così per guarire bisogna aver il coraggio di “mettere il dito nella piaga” e capire cosa ci sta succedendo veramente. A volte si tratta di tirar via quel pezzo di pelle che a distanza di tanti ancora non ci permette di guarire ed andare avanti.
Altre volte si tratta di perdonare per affrontare di nuovo la vita con il sorriso: perdonare significa infatti eliminare dentro se stessi qualsiasi desiderio di vendetta e di rivalsa, se sono questi che ci tengono legati al passato. E’ vero il detto che :“non si perdona che per se stessi”: il per-dono è un dono che facciamo a noi stessi per la rinuncia alla rivendicazione del torto subito. Il farsi vendetta è come un intervento chirurgico per amputare la gamba che ci fa male. Questo intervento non è mai risolutivo perché resteranno sempre sul nostro corpo i segni del ricordo doloroso. Il perdono non comporta invece nessun taglio, nessun bisturi, nessuna operazione: significa comprendere che l’altro ha sicuramente, terribilmente, volontariamente sbagliato ma che noi, di fronte a questo, scegliamo di fare un dono a noi stessi: quello di allontanare da noi i sentimenti di rivendicazione ed astio che non ci fanno vivere sereni.
Rimuginare e crogiolare nella sofferenza non serve, il vero risarcimento è quello di non esserci fatte risucchiare da quel vortice di ripicche, tira e molla e scuse che l’altro non asseconderà mai per suo egoismo o volontà. Bisogna pensare che non valiamo meno se qualcuno ci ha deluso o fatto del male. Non ce lo siamo meritato: è successo e basta. Un risarcimento morale non esiste da parte dell’altro e dobbiamo prenderne atto ed accettarlo.
Un atto di amore verso se stessi è quello di lasciarsi il passato alle spalle, recidendo le relazioni malsane e non utili per la nostra vita, riacquistando autostima e fiducia nelle proprie capacità e risorse.
Smettiamo di sentirci vittime, perché questo ci fa tenere sempre un piede nel passato: se continueremo a pensare di essere solamente “quello/a che è stato/a ferito/a”, non progrediremo mai verso il cambiamento ed un nuovo futuro.
Dobbiamo lasciare andare il pensiero che tutto quello che abbiamo fatto è una sconfitta, e che non poteva essere altrimenti perché in fondo facciamo sempre scelte sbagliate, o peggio ancora siamo sbagliate: questo è un pensiero tossico che ci blocca e non ci fa vedere le cose belle quando accadranno di nuovo. Non è colpa nostra, e se anche abbiamo sbagliato in qualcosa non significa che siamo intrinsecamente sbagliati noi come persona.
In generale dobbiamo sempre fare tesoro dei traumi del passato ed imparare dall’esperienza: così un tradimento, una delusione o una perdita diventeranno davvero un’opportunità per aprirci nuovi varchi nella vita.